Dalla Shoah alla strage di Bologna: quando la memoria è protagonista. “Pensiero Debole, uno spettacolo targato ERSU Palermo e Associazione culturale Grado Zero al teatro delle Marionette

Palermo, 25 gennaio 2017

Venerdì 27 Gennaio, alle ore 21, presso il Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino (Piazzetta Antonio Pasqualino 5), l’ERSU Palermo presenta l’evento dal titolo “Pensiero Debole”, uno spettacolo dell’associazione culturale Grado Zero, con ingresso libero.

L’azione teatrale sarà interpretata da Giada Baiamonte e Marzia Coniglio, per la regia di Rinaldo Clementi, mettendo in scena il testo scritto da Anna Caragnano.

In occasione della Giornata della Memoria, l’evento voluto dal presidente dell’Ersu, Alberto Firenze, in ricordo di tutte le vittime dell’umana crudeltà, ha come tematica principale proprio la memoria, che s’intreccia fra i ricordi delle due protagoniste e che lega chi è ancora in vita alla responsabilità di mantenerla.

E’ il 2 Agosto 1980, la stazione di Bologna è appena stata distrutta da un attentato terroristico che ha visto la morte di 85 persone. Sul palco la desolazione e il senso di smarrimento vengono rappresentate da un’unica panchina, sulla quale le due protagoniste si raccontano le loro vite, ancora inconsapevoli della loro triste fine. La rappresentazione è la negazione della vita e la visione della morte fin dai suoi primi istanti: si tratta di un non luogo, nel quale non scorre un tempo lineare come noi lo conosciamo, ma si distrugge e si sovrappone, confondendo lo stesso spettatore.

Le due giovani donne sono ancora legate alla vita, e per questo si ritrovano in un limbo oscuro, nel quale la memoria è l’unica fonte di luce. Non si tratta di eroine, di personaggi eccezionali, ma due persone comuni, nelle quali il pubblico può immedesimarsi.

Il messaggio che lo spettacolo intende trasmettere, mettendo a confronto vita e morte, è l’importanza della memoria nei vivi, un obbligo per chi rimane di ricordare olocausti, omicidi, stragi, in grado di distruggere ben più della sola esistenza umana. Le protagoniste, presa coscienza della loro condizione e abbandonato ogni legame con i ricordi della loro vita, lasciano alla fine quell’oscura dimensione.

L’importanza di tenere sveglia la coscienza civica è un dovere morale, senza il ricordo, per quanto doloroso possa essere, non c’è comprensione del passato, e senza questo, non possiamo sperare in un futuro migliore, per le generazioni presenti e per quelle a venire.

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