Ferro-Micari, primo round all’ERSU. Alberto Firenze presenta i candidati a rettore.
Si è tenuto lunedì 13 aprile 2015, presso la Sala Schembri del Santi Romano, l’incontro-dibattito dei due docenti candidati a rettore, Vito Ferro e Fabrizio Micari. I lavori sono stati coordinati dal presidente dell’Ersu, Alberto Firenze.
Il prossimo 31 ottobre scade, infatti, il mandato del rettore Roberto Lagalla che ha ricoperto la carica per sette anni, dal 1 novembre 2008.
Il rettore verrà eletto tra i docenti ordinari e sarà in carica per un mandato di sei anni. Hanno diritto al voto i docenti e i ricercatori di ruolo e a tempo determinato; i rappresentanti degli studenti nel Senato Accademico, nel Consiglio di Amministrazione, nel Consiglio degli studenti; i rappresentanti nei Consigli di corso di studio e nei Consigli di Struttura di raccordo il cui voto è computato nella misura del 20 per cento di tutto il personale docente in servizio alla data delle elezioni; i rappresentanti del personale tecnico amministrativo nel Consiglio di Amministrazione e in Senato Accademico con voto diretto e una rappresentanza del personale tecnico amministrativo computata nella misura del 15 per cento. La data delle votazioni sarà stabilita dal docente decano dell’Università, Francesco Maria Raimondo.
Nell’affollata sala “Schembri” si è parlato di innovazione, revisione della didattica, promozione, collaborazione tra dirigenza e studenti, politiche per i poli decentrati.
Vito Ferro, forte dell’esperienza accanto all’uscente Roberto Lagalla, ha esposto in dieci punti il suo progetto elettorale, mentre Fabrizio Micari, puntando sulle sue qualità di presidente della Scuola Politecnica, propone lo studente al centro dell’Ateneo, disegnando una università in cui lo studente abbia un ruolo più attivo.
Obiettivo comune dei due candidati è, comunque, un rinnovamento che investe ogni parte dell’Ateneo, dalla didattica alla promozione, dagli strumenti alla gestione degli ambienti; necessario, inoltre,per i candidati valorizzare l’immagine dell’università per prevenire e bloccare il fenomeno di emigrazione degli studenti verso altri atenei.
Per i due candidati l’università deve integrare lo studente nelle sue attività organizzative, garantendogli potere decisionale e libera espressione; deve curare la maturazione culturale e sociale favorendo l’inserimento nel mondo del lavoro; deve offrire strumenti all’avanguardia e provvedere alla vivibilità e alla sicurezza dei luoghi.
Fortemente richiesta dagli studenti che hanno partecipato al dibattito finale e supportata da entrambi i candidati, è l’apertura dell’università all’Europa e la maggiore integrazione operativa con l’Ersu, con l’intento di ottimizzare la rete dei servizi.
Alla domanda finale di Alberto Firenze che ha chiesto ai due candidati: «perché votare per voi?», le motivazioni sono ricadute sulle rispettive esperienze:
Fabrizio Micari, sostenendo che «l’ateneo funziona nel momento in cui diventa un luogo che viene condiviso e dove si lavora insieme», chiede di poter continuare sulla linea adottata nella Scuola Politecnica, che <<è cresciuta, e valorizzare la sua conoscenza per la gestione dell’Ateneo>>; invece, Vito Ferro, che punta sull’esperienza vicino al rettore, sostiene che «le regole del gioco siano cambiate e continuano a cambiare, dunque serve un “giocatore” che le conosce, consapevole dei problemi per cui occorre scegliere chi sappia destreggiarsi nella situazione>>.
di Gaia Butticè – redazione blog IoStudio
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