Una laurea spendibile in Italia ma anche all’estero. Partono all’Università di Palermo 13 corsi a doppio titolo di studio
(Ateneonews) Sono corsi a doppio titolo di studio che permettono, a chi li frequenta, di svolgere la propria carriera universitaria in parte all’Ateneo di Palermo e in parte in un’Università straniera “gemellata”, e di ottenere alla fine una laurea valevole e spendibile sia in Italia che nel Paese estero. Un grande balzo in avanti verso l’internazionalizzazione per l’Università di Palermo, che ha stretto accordi con Atenei di Germania, Francia, Spagna, Russia, Tunisia, Brasile. “Una notevole opportunità per i nostri ragazzi – dice il rettore Roberto Lagalla – che hanno l’occasione di diversificare il proprio percorso formativo, di apprendere in modo qualitativamente elevato una lingua straniera, di conoscere le specificità culturali del Paese ‘gemello’ e soprattutto di spendere all’estero le competenze professionali acquisite”. Per partecipare, basta iscriversi a uno dei corsi di laurea e poi concorrere ai bandi dove viene messo a disposizione un certo numero di posti “congiunti”.
Due corsi fanno parte del programma Erasmus mundus, hanno il riconoscimento di master course e sono frequentati da allievi di tutta Europa. Sono la laurea magistrale in Lingue e letterature moderne dell’Occidente e dell’Oriente in collaborazione con le Università di Bremen in Germania; di Porto, in Portogallo; di Lubiana, in Slovenia. L’altro è il corso di laurea magistrale in “Modelli di dinamica dei sistemi per lo sviluppo sostenibile delle organizzazioni”, in collaborazione con le Università di Bergen in Norvegia; di Nijmegen nei Paesi Bassi; di Lisbona.
Le altre undici lauree con doppio titolo sono frutto di accordi diretti tra l’Università di Palermo e altri atenei. Una è una laurea triennale (Ingegneria meccanica, in collaborazione con l’Università Friedrich Alexander di Norimberga, in Germania); le altre sono lauree magistrali, che spaziano dagli studi umanistici a quelli scientifici. Sono il corso in Biologia della salute “gemellato” con l’Università tedesca di Bonn-Rheine-Siegen; il corso in Studi storici, antropologici e geografici attivato con l’Ateneo della Corsica “Pasquale Paoli”; il corso in Cooperazione e sviluppo in collaborazione con l’Università di Al Manar, Ateneo tunisino con cui è gemellato pure il corso di laurea in Teorie della Comunicazione. Quattro i corsi magistrali di Ingegneria a doppio titolo con l’Università di Ouro Preto in Brasile (Ingegneria elettrica, Ingegneria dell’automazione, Ingegneria gestionale, Ingegneria meccanica), mentre con l’Ateneo di Rosario in Argentina è attivato il corso congiunto in Scienze statistiche. Infine si va alla Sorbona di Parigi per ottenere la laurea magistrale congiunta in Musicologia.
“Sono in fase di definizione altri otto corsi di laurea congiunti – dice il delegato alle Relazioni internazionali, Pasquale Assennato – che offriranno nuove opportunità. Il doppio titolo di studio è una maniera di ripensare l’internazionalizzazione che passa dall’idea che l’Università non è più di tipo localistico o regionalistico ma è aperta al di fuori dei confini nazionali”.
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